La differenza tra verbi transitivi e intransitivi è utile per sapere quando usare l’ausiliare essere o avere nella creazione dei tempi composti, primo fra tutti il pasato prossimo.
Possiamo dire che con i verbi transitivi l’azione passa dal soggetto all’oggetto che la riceve (complemento oggetto).
Con verbi intransitivi invece l’azione finisce con il soggetto.
Come riconoscere la differenza tra verbi transitivi e intransitivi?
La risposta più semplice è chiedersi se il verbo risponde alla domanda “chi?” o “che cosa?”, anche se non sempre è sufficiente. È comunque un inizio
Se il verbo risponde alle domande “chi?” o “che cosa?”, allora il verbo è transitivo.
Se il verbo risponde ad altre domande, come “a chi?” “quando?” “dove?” etc… il verbo può essere intransitivo
VERBI TRANSITIVI | VERBI INTRANSITIVI |
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Risponde alla domanda “chi?” o “che cosa”? | Risponde ad altre domande come: “dove?” “quando?” “con chi?” “a chi?” etc… |
AUSILIARE AVERE | AUSILIARE ESSERE |
Esempi verbi transitivi:
Io parlo (cosa?) l’italiano – ho parlato (Io sto parlando qualcosa, l’azione di parlare viene ricevuta dalla lingua italiana. Io parlo italiano, l’italiano è parlato da me)
Lui guarda (chi?) la sua ragazza – ha guardato (Iui sta guardando qualcuno, l’azione di guardare viene ricevuta dalla lingua italiana. Lui guarda la sua ragazza, la sua ragazza è guardata da lui)
Esempi verbi intransitivi
Io vado (chi? che cosa? Dove?) in Brasile (non c’è nessuno che riceve l’azione di andare. Sono io che vado. Il Brasile è la mia destinazione, ma non riceve l’azione, il Brasile non è “andato” da me)
Io resto (chi? che cosa? con chi?) con mia sorella (non c’è nessuno che riceve l’azione di restare. Sono io che resto. Mia sorella non “resta” da me)
A cosa serve sapere la differenza tra verbi transitivi e intransitivi?
Serve principalmente per sapere quale ausiliare usare nei tempi composti. Guarda questo post per scoprire quale ausiliare usare nei tempi composti.