catedrala nasterea domnului

Diario Chisinau 3 – Un bambino affettuoso e una strana colazione


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Facciamo un giro per la piazza, al cui centro è possibile ammirare la Catedrala Naşterea Domnului, una cattedrale bianca con il tetto scuro, costruita nel 1836. Di fianco alla cattedrale c’è il campanile ed entrambi sono un ottimo esempio di architettura russa. La cattedrale ha uno stile semplice, pulito ed elegante; fa davvero la sua bella figura nel centro del parco e l’interno è molto suggestivo. Proprio davanti a questa piazza è possibile ammirare l’arco di trionfo (Arcul de Triumf), costruito nel 1841 per commemorare la vittoria dell’esercito russo sui turchi nella guerra russo-turca. Si tratta di un’imponente costruzione situata fra la strada principale e la Cattedrale, all’inizio del parco. Attraversando la strada invece si ammira il palazzo del Governo, un enorme edificio circondato da un giardino.

arco di trionfo chisinau

Facciamo un rapido giro del parco e ce ne torniamo in albergo. Sulla via del ritorno vedo una bancarella che vende libri. Mi fermo a guardare e ne voglio acquistare uno semplice semplice per imparare qualche parola nuova. Inizio un’improbabile conversazione con la signora che li vende e ne acquisto uno probabilmente ad un prezzo esoso. Continuiamo a camminare e da non so dove spunta un bambino di circa 4 anni. Biondo, occhi azzurri e un sorriso che ti scioglie il cuore. Mi vede e mi corre incontro, abbracciandomi le gambe. Gli faccio qualche domanda e capisco che la signora che vende libri è sua nonna, mentre sua mamma è a casa. La nonna non sembrava particolarmente preoccupata del fatto che suo nipote abbracciasse e parlasse con degli estranei. Lo salutiamo e ce ne andiamo finalmente in albergo. Ora so che il mio rumeno non fa così schifo: se un bambino di 4 anni riesce a capirmi, chiunque può farlo.

La sera ceniamo in un ristorante vicino all’hotel, il Jack’s Bar&Grill, spendendo 10 euro a testa per un hamburger gigante fatto al momento, una bistecca, due contorni, una coca e una birra. Davvero poco per gli standard italiani. Il locale è davvero curato, moderno e con i cicalini per chiamare i camerieri o chiedere il conto. Ci sono posti sia all’interno che all’esterno, con coperte per quando fa freddo. Si può avere anche il menù in inglese il che, come vedrete più avanti, non è affatto scontato.

Il secondo giorno è iniziato con una colazione un po’ strana. Sveglia alle 8.30, ci prepariamo e scendiamo per la colazione. Siamo gli unici, ma mentre mangiamo si aggiungono due uomini moldavi, sembrano uomini d’affari a Chisinau per lavoro. Il buffet per la colazione era imbandito con frutta fresca, yogurt, succhi di frutta, latte e acqua calda per il tè e il caffè solubile. Ok, fin qui tutto normale. Poi però vediamo un vassoio che contiene uova all’occhio di bue, involtini di carne, wurstel e una specie di prosciutto affumicato tagliato a listarelle e fritto. Quello che però non può mancare in una colazione moldava, sembra, è la verdura cruda. Ogni mattina c’erano pomodori, peperoni e cetrioli tutti rigorosamente crudi. Probabilmente per chi viaggia molto questo buffet non sarà una sorpresa, ma il peperone e il cetriolo crudo a colazione come contorno ai wurstel fritti mi hanno lasciata un po’ sorpresa.

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